Soggiorniamo al Landmark Hotel, un bellissimo 5 stelle nel centro della città. Colazioni ricche al 21° piano con vista panoramica sulla caotica città, personale gentilissimo e che parlava inglese perfettamente. Bangkok è, a oggi, la città più grande che io abbia mai visto con circa 12 milioni di abitanti che vivono a cavallo tra modernità e arretratezza, tra lusso e povertà dilagante, tra innovazione e tradizione. Bangkok è stato il nostro rifugio per sole due notti fortunatamente perché, per i miei gusti, è una città troppo trafficata e con troppa densità umana per metro quadro al quale poi si aggiunge un caldo torrido che sfiora i 40° con un’umidità del 90%. L’odore ragazzi, l’odore è qualcosa al quale non mi sono mai abituato. Le regole occidentali di igiene e conservazione dei cibi non sono le stesse, le leggi sullo smaltimento dei rifiuti e della conservazione di essi sono totalmente differenti, li è normale vedere cumuli di rifiuti il giorno dopo saranno sì raccolti dalla nettezza urbana ma senza disinfettare o anche solo lavare il posto di prelievo con il risultato che si creano odori acri e pungenti di marcio stagnante, come quando lasciate umido e indifferenziato sotto il sole cocente estivo per almeno tre settimane, e sono stato molto gentile.
Ma Bangkok non è solo cattivi odori per fortuna e quindi partiamo subito alla grande con la visita al palazzo della famiglia reale e il caratteristico mercato dei fiori locale, dove ogni giorno vengono preparate collane di fiori, offerte e mazzi per le quotidiane offerte ai templi e per i riti religiosi. I Thailandesi sono un popolo fiero delle loro origini e della loro tradizione ma soprattutto dediti e molto vicini alla religione buddista. Loro praticano gli insegnamenti Thai, corrente originale del buddismo, ma ci sono tante sfumature a seconda del paese dove viene praticato. Questo forte attaccamento a una religione che non predica l’amore come insegnamento diretto ma come conseguenza della vera pace che ricerchi nel buddismo, ovvero un bilanciamento della salute fisica e mentale, creando così un dilagante e incontrollato fiume di amore e gentilezza che permea tutto il terreno di questa meravigliosa terra. È meraviglioso vedere come persone che vivono sulla soglia della povertà siamo così pronte ad aiutarti a cuore così leggero mentre, nel nostro mondo capitalistico e consumistico, nessuno vuole più tendere una mano all’altro, se non per colpirlo.